Queiroz schock: «40 giorni di ritiro in nazionale»

«I nostri giocatori locali non sono preparati, e hanno bisogno di un programma di lavoro speciale nei prossimi 40 giorni, così da poter raggiungere il livello del Mondiale». Queste le parole del CT della nazionale iraniana Carlos Queiroz sui social, a poche ore dalla vittoria in amichevole sull’Algeria.

 

Ancora una volta è stato posto l’accento sulla differenza di preparazione tra i Legionari e i calciatori che giocano in Iran: tutto coerente con il piano di Queiroz per Russia 2018. Inoltre il post risponde anche alle recenti critiche degli allenatori di Persepolis ed Esteghlal al calendario iraniano, tra nazionale, campionato, e coppa.

Sono arrivate le prime reazioni. Branko Ivankovic ha accusato il CT portoghese di non aver visto partite del campionato iraniano per poter giudicare i giocatori del Persepolis. Invece Winfried Schäfer ha dichiarato di essere disposto a incontrare Queiroz per discutere la cooperazione tra nazionale ed Esteghlal di Tehran. Pacato Ali Daei: «Ho molto rispetto per Queiroz, ma adesso ho bisogno dei miei giocatori».

All for Team Melli

Il concetto espresso dal commissario tecnico del Team Melli è molto chiaro: se nei prossimi 40 giorni non ci si concentra solo ed esclusivamente sulla Coppa del Mondo, tutto sarà inutile. Infatti l’Iran è stato sorteggiato nel Gruppo B insieme a Portogallo, Spagna, e Marocco: non a caso qualcuno lo ha definito “girone della morte”. Se davvero la rappresentativa mediorientale vuole passare il turno, deve migliorare la preparazione dei calciatori che giocano in Persian Gulf Pro League.

Non a caso nei suoi post su Facebook e Instagram, Queiroz termina sempre con l’hashtag #allforteammelli. Espressione che non indica soltanto l’unione dei singoli giocatori all’interno del gruppo, ma soprattutto la regola che tutto va fatto per la nazionale.

Perché 40 giorni?

Il riferimento temporale non è stato certo casuale, poiché si tratta del periodo pre-ritiro Mondiali, dove tutto è aperto: sul piano fisico, tecnico, tattico.

Nel suo messaggio il tecnico portoghese ha fatto un chiaro riferimento all’arci-rivale Arabia Saudita, che ha mandato in prestito alcuni suoi giocatori in Spagna durante la stagione in corso. Citare i sauditi mira sicuramente a sensibilizzare l’opinione pubblica iraniana, oltre ai tifosi. Perché si tratta di avversari non solo sul piano sportivo, e gli iraniani saranno impazienti di fare di più e di meglio.

La decisione finale spetta alla Federcalcio iraniana in accordo col Ministero dello Sport.

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Pubblicato da Saman Javadi

Blogger italo-iraniano, tifoso di Juventus ed Esteghlal Tehran. Ama l'Iran e l'Italia dalla Storia alla cucina, e ne parla entrambe le lingue