L’anno 2017 è finito, ed è possibile trarre un bilancio sul rendimento dei Legionari iraniani nei campionati di calcio europei. Per primi sono stati analizzati i calciatori in Belgio, ai quali sono seguiti quelli in Russia e nei Paesi Bassi.
Parliamo invece di chi calca i campi nel paesi scandinavi, ovvero in Norvegia e Svezia.
Eliteserien & OBOS-ligaen (Serie A & SERIE B NORVEGIA)
Sosha Makani
Esperto portiere (annata 1986), ha militato in diversi club della Persian Gulf Pro League: tra questi vanno citati Foolad Khuzestan e Persepolis, con i quali ha partecipato anche alla Champions League Asiatica. Ha giocato contro la Siria durante le qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018, a causa dell’infortunio di Alireza Beiranvand.
Il suo nome ha raggiunto l’Italia quando Gazzetta.it ha pubblicato la notizia del suo arresto nel gennaio 2016 a causa di una foto postata sui social, che lo ritraeva in compagnia di due donne senza velo. Dopo questo episodio Makani si è trasferito in Norvegia nel Mjøndalen, contribuendone alla buona stagione in OBOS-ligaen (equivalente alla nostra Serie B). La promozione è sfumata nello spareggio contro il Jerv, dove l’estremo difensore iraniano si è visto annullare un goal di testa per fuorigioco.
Nell’ultima stagione ha iniziato in Eliteserien (Serie A norvegese) in prestito al Strømsgodset, scendendo in campo una sola volta, per poi tornare in Iran per motivi familiari. Rientrato in Norvegia, è tornato al Mjøndalen in OBOS-ligaen, dove ha giocato 12 partite subendo 9 reti. Ancora una volta il suo club non ha centrato la promozione, perdendo a novembre il playoff finale.
Approfittando della fine del campionato norvegese, Makani è volato in patria per difendere i pali del Sanat Naft di Abadan fino a maggio 2018.
Allsvenskan (Serie A Svezia)
Saman Ghoddos
Fino all’estate 2017, l’ala dell’Östersunds non era contemplata come calciatore iraniano. Nato nel 1993 a Malmoe, aveva giocato due amichevoli per la Svezia, segnando una rete. Convocato da Queiroz per le qualificazioni contro Corea del Sud e Siria, ma senza giocare, ha scelto definitivamente il Team Melli soltanto a fine settembre.
Protagonista della favola dell’Östersunds in Europa League 2017/18 (5 goal in 11 gare europee), nella stagione 2017 in Allsvenskan (Serie A svedese) ha giocato 23 partite realizzando 8 reti. Conseguentemente si sono scatenate le voci di mercato sull’interessamento di alcune compagini di Premier League e Bundesliga.
Per l’Iran il suo arrivo ha portato una maggiore concorrenza nel reparto offensivo, trattandosi di un calciatore veloce e dotato di un buon tiro: nelle 4 amichevoli finora disputate è andato a segno contro Panama.
Alireza Haghighi
Nato nel 1988 a Tehran, è cresciuto nel blasonato Persepolis. Questo portiere ha raggiunto due importanti record: il primo a 18 anni quando, debuttando in campionato, ha parato un rigore al famoso Ali Daei; il secondo nei Mondiali di Brasile 2014, con il pareggio a reti bianche contro la Nigeria, diventando il primo portiere dell’Iran a mantenere la porta inviolata in una gara di Coppa del Mondo.
Dopo cinque anni al Persepolis, a 24 anni Haghighi veniva ingaggiato dal Rubin Kazan. Riserva dei russi, è stato mandato in prestito in Portogallo: nel 2013/14 al Covilhã (in Segunda Liga), mentre l’anno dopo al Penafiel (in Primeira Liga). Una volta terminato il contratto con il Rubin, ha firmato per il Maritimo rimanendo nella massima divisione portoghese fino all’estate 2016.
Dopo aver risolto il contratto con il Maritimo, Haghighi è rimasto svincolato per sei mesi, perdendo il posto da titolare in nazionale in favore di Alireza Beiranvand. Nel marzo 2017 si è accasato all’AFC Eskilstuna in Allsvenskan ma, a causa di un infortunio, ha giocato a partire da luglio: con 17 presenze e 27 goal subiti non è riuscito a salvare la sua squadra dalla retrocessione.
Attualmente è alla ricerca di un nuovo team con l’obiettivo di tornare titolare nell’Iran per i Mondiali di Russia 2018.
