Il CT dell’Iran Queiroz: «Tutti hanno il diritto di esprimersi»

Sale la pressione politica per esprimersi a pochi giorni dalla partita tra Inghilterra e Iran, prima gara del Gruppo B dei Mondiali di Qatar 2022 in programma il 21 Novembre 2022.

Il Team Melli iraniano è atterrato a Doha, e il giorno successivo si è già tenuta la prima conferenza stampa del commissario tecnico Carlos Queiroz. Che le domande dei giornalisti avrebbero riguardato di più su come i giocatori potrebbero esprimersi fuori dai campi di calcio, non ci sarebbero stati dubbi. Merito del portoghese è il fatto di essere riuscito a portare avanti il suo gruppo, nonostante le dure campagne mediatiche e politiche che avevano come scopo l’esclusione dell’Iran dalla Coppa del Mondo.

Le domande inglesi

Interpellato dal giornalista Rob Harris (Sky) sull’eventualità che ai suoi giocatori sia permesso protestare “contro il regime prima del Mondiale, Queiroz ha replicato come segue.

«In Iran funziona esattamente come nel vostro Paese, l’Inghilterra. Seguite lo spirito del gioco e le regole della FIFA, in questa maniera esprimete voi stessi il calcio secondo quei principi e valori. Tutti hanno il diritto di esprimersi. I vostri ragazzi si inginocchiavano durante le partite: alcuni erano d’accordo, altri no, e in Iran è esattamente lo stesso. Ma è fuori discussione pensare la Nazionale iraniana stia soffrendo alcun problema di quel tipo. I giocatori hanno in testa soltanto una cosa: lottare per il sogno di avanzare al turno successivo. Sono persone umili, capiscono le cose semplici. Se tu le capisci, non sei soltanto parte della Storia: l’Iran è al Mondiale per la sesta volta, non è mai passato al secondo turno, per cui loro non vogliono soltanto farne parte, ma fare la Storia»

Proteste a livello Nazionale

La conferenza stampa di Queiroz si è svolta il 15 Novembre 2022, proprio nel momento in cui in Iran la tensione è salita ancora di più. A due mesi dalla morte della ventiduenne curda iraniana Jina “Mahsa” Amini, sono stati proclamati tre giorni di proteste a livello nazionale per il 24-25-26 Aban 1401, cioè 15-16-17 Novembre 2022. In realtà negli ultimi due mesi si sono susseguite manifestazioni in piazza, soprattutto di donne e adolescenti, senza riuscire a coinvolgere i bazar (mercati cittadini). La risposta del governo iraniano è stata la repressione di ogni basilare diritto di esprimersi. Come se non bastasse, anche il Majlis – il parlamento iraniano – ha votato a favore della condanna a morte dei manifestanti arrestati. Ma ciò non è stato sufficiente a fermare la gente, che tramite social ha invitato anche gli artigiani e commercianti ad abbassare le proprie saracinesche. Tutto questo al fine di trasformare le proteste diffuse in vere e proprie proteste a livello nazionale.

«Tu pensa all’Inghilterra»

Nel corso della conferenza stampa, il CT ha commentato le recenti prestazioni dell’Inghilterra in UEFA Nations League, citando come esempio il rocambolesco 3-3 con la Germania. Sulla partita del Team Melli con gli inglesi ha detto: – «Buona parte del calcio di oggi è business. Ma nessuno ha una carta di credito per prendersi la vittoria prima di giocare» – aggiunto – «Non si può sapere già l’esito. Noi saremo lì per giocare: con rispetto, ma anche con la stessa mentalità e il desiderio di chiudere la gara con un successo per i nostri tifosi.»

A causare il termine dell’incontro in maniera clamorosa, ci ha pensato lo stesso giornalista di Sky. Quando Harris ha chiesto a Queiroz se si trovasse bene “a rappresentare l’Iran, un Paese dove si reprimono i diritti delle donne”, la reazione ha lasciato di stucco i presenti. – «Siete un’azienda privata. Quanto mi pagate per rispondere a questa domanda? Parla con il tuo capo e dopo il Mondiale vi posso dare la risposta, se mi fate una buona offerta. Non mettete nella mia bocca parole che non vi ho detto.» – Al ché si è alzato in piedi e, prima di abbandonare la sala, ha chiosato: – «Tu pensa a quello che è successo nel tuo Paese con l’immigrazione».

Il video del botta e risposta finale (IRNA)

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Pubblicato da Saman Javadi

Blogger italo-iraniano, tifoso di Juventus ed Esteghlal Tehran. Ama l'Iran e l'Italia dalla Storia alla cucina, e ne parla entrambe le lingue