Sardar Azmoun è l’attaccante scelto da José Mourinho per la Roma. La punta del Bayer Leverkusen arriva in Italia con la formula del prestito con diritto di riscatto. L’iraniano è atterrato a Ciampino la sera del 24 Agosto 2023. Due giorni più tardi il club capitolino ha dato l’annuncio del suo ingaggio attraverso i propri canali ufficiali. Indosserà la maglia numero 17, in passato portata da romanisti illustri quali Francesco Totti e Damiano Tommasi.
Il suo nome circolava in Italia da almeno 10 anni, che corrispondono più o meno a quelli trascorsi al di fuori dell’Iran. Ecco dieci cose che gli italiani non sanno sul conto di Sardar Azmoun.
1. Turkmeno
Sardar Azmoun è un iraniano di etnia turkmena. Presenti nel nord-est dell’Iran, i turkmeni sono una delle varie etnie che compongono il Paese, così come buona parte del confinante Turkmenistan (Repubblica ex URSS). Turcofoni, sono famosi per la loro abilità di andare a cavallo, oltre che per i meravigliosi tappeti dai colori caldi e annodati a mano. Indossano abiti tradizionali, in particolare nelle festività: famoso è il telpek, copricapo in pelle di pecora (come quello nella foto).
2. PATRON
Ex giocatore di pallavolo, Sardar Azmoun per qualche anno è stato proprietario della squadra femminile di pallavolo della sua città: il Serik di Gonbad-e-Kavus. A seguire in patria la gestione del club era suo padre Khalil, a sua volta ex giocatore e allenatore di pallavolo. Nei momenti liberi, lo stesso Sardar si recava personalmente per sostenere da vicino le giocatrici e lo staff tecnico. L’esperienza si è conclusa alla fine dell’anno 1401 del Calendario Persiano, ovvero a fine Marzo 2023.
3. Sopravvissuto
Nell’estate 2018, dopo i Mondiali di Russia 2018, l’attaccante iraniano è sopravvissuto ad un incidente stradale. Avvenuto nella parte nord dell’Iran, nella Regione Mazandaran, l’incidente coinvolse una dozzina di mezzi, tra i quali l’auto sulla quale viaggiavano il calciatore e suo cognato.
4. Mai pro in Iran
Da adolescente Sardar Azmoun ha giocato per un breve periodo a Sirjan, città nella Regione di Kerman (sud-est dell’Iran), dove il padre Khalil era allenatore del club maschile di pallavolo. Successivamente è cresciuto calcisticamente nel Sepahan, club della bellissima città di Esfahan. E fu proprio durante un torneo giocato con la Primavera del Sepahan, che nel 2012 venne notato dal Rubin Kazan. Così a 17 anni si è trasferito in Russia, dove vi è rimasto per circa dieci anni, prima di volare in Germania. Per questo motivo non ha mai giocato da professionista in Iran.
5. Papà
Sposato con l’iraniana Anahita Karimi, la coppia sta per avere un figlio. Soltanto qualche settimana fa, in una trasmissione televisiva, Sardar Azmoun aveva dichiarato che sarebbe rimasto in Germania per la nascita del bambino. Con il passaggio alla Roma, non è da escludere un trasferimento della famiglia al completo in Italia.
6. Amico di Maria
La punta del Team Melli si è fatta molto apprezzare negli anni trascorsi in Russia. Tanto che la giornalista russa Maria Komandnaya ne divenne amica dopo averlo intervistato nella città di Kazan, dove convivono diverse etnie di diverse religioni. Un’amicizia vera che ha portato la reporter ad ascoltare Sardar Azmoun in occasione della cerimonia di sorteggio dei gironi dei Mondiali 2018, dove faceva da madrina insieme all’inglese Gary Lineker: evitando un abbigliamento scoperto, per la prima volta la cerimonia venne trasmessa in diretta sulla TV della Repubblica Islamica, senza ritardi né censure.
7. Il giorno più brutto della sua vita
«Oggi è il giorno più brutto della mia vita». Così iniziava il post pubblicato su Instagram dal talento di Gonbad-e-Kavus, dopo l’esclusione dai Mondiali di Brasile 2014. Era stato lo stesso CT Carlos Queiroz a comunicarglielo, scatenando la dura reazione del padre Khalil: – «Queiroz non capisce niente. Nessuno è migliore di mio figlio.» Fu lo stesso Sardar a far correggere il tiro, dichiarando ai media iraniani di rispettare la decisione del tecnico portoghese. Un atteggiamento leale e intelligente, dato che 6 mesi più tardi lo stesso Queiroz lo convocò per la Coppa d’Asia 2015, facendolo giocare titolare a 20 anni.
8. Il più giovane in Europa
Detiene tuttora il record di più giovane iraniano ad aver debuttato nelle competizioni UEFA. Precisamente a 18 anni, 6 mesi, e 24 giorni. Avvenne in UEFA Europa League con la maglia del Rubin Kazan nella gara di ritorno del 2° turno di qualificazione contro il Jagodina (Serbia), al 73° minuto. I suoi connazionali Saeid Ezzatollahi e Yadegar Rostami hanno esordito, rispettivamente, in UEFA Champions League e UEFA Conference League a 19 anni già compiuti.
9. Non è il Messi iraniano
Contrariamente a come lo hanno appellato diversi media, Sardar Azmoun non è il Messi iraniano. Premesso che – almeno a parere di chi scrive – di Messi ce n’è uno solo, l’attaccante della Roma ha detto espressamente che ogni accostamento con la Pulce è fuori luogo. Aggiungendo che i suoi modelli di calciatore sono due: il suo connazionale Ali Daei e lo svedese Zlatan Ibrahimovic. Il primo è una Leggenda del calcio iraniano, ed è di etnia azera (turcofona come Azmoun). Invece il secondo, per fisico e per atteggiamento, gli è più vicino.
10. Il 69 in Russia
Quando nell’estate 2012 andò in Russia, Sardar Azmoun divenne un giocatore della formazione Primavera del Rubin Kazan. Essendo a disposizione della Prima squadra, il diciassettenne scelse la maglia numero 69. Non un numero a caso, perché era lo stesso della targa automobilistica di Gonbad-e-Kavus, sua città natale. Dopo la parentesi al Rostov, rientrò nel 2017 optando per la numero 33.