Highlander è l’appellativo più azzeccato per Carlos Queiroz, dopo l’esonero di Vahid Halilhodzic dalla guida del Giappone. L’ex braccio destro di Alex Ferguson – nel Manchester United – è rimasto l’unico commissario tecnico di una nazionale asiatica, in carica dalle qualificazioni ai Mondiali di Russia 2018.
Negli ultimi 10 mesi sono stati fatti fuori gli allenatori di tutte le squadre dell’Asia, ad eccezione dell’Iran.
Highlander dell’Iran
L’allenatore portoghese ha ottenuto due qualificazioni consecutive alla Coppa del Mondo, un record nella storia del calcio iraniano. Inoltre è riuscito a mantenere imbattuto l’Iran durante le ultime qualificazioni, concedendo soltanto due reti nell’ultimo match contro la Siria.
«Ne resterà soltanto uno» era la frase principale del film Highlander (1986), dove si affrontavano cacciatori di teste in lotta dalla notte dei tempi. Battaglie che partivano dal Medioevo per poi proseguire fino al XX secolo. Ma se pensiamo al fatto che Carlos Queiroz ha preso le redini del Team Melli nell’anno 1390 secondo il calendario persiano, la storia potrebbe far sorridere: in realtà corrisponde all’anno 2011 dell’anno gregoriano.
Esoneri asiatici a go-go
Completamente diversa la storia delle altre nazionali asiatiche che hanno conquistato un posto in Russia. La Corea del Sud ha licenziato nel luglio 2017 Uli Stielike dopo due sconfitte contro Cina e Qatar, sostituendolo con Shin Tae-Yong. Invece all’Arabia Saudita spetta il primato di ben due esoneri avvenuti post qualificazione: fuori l’olandese Bert Van Marwijk per l’argentino Edgardo Bauza, a sua volta rimpiazzato dopo 4 mesi dal connazionale Juan Antonio Pizzi.
Non è andata meglio ad Ange Postecoglou che – dopo aver vinto lo spareggio intercontinentale – ha dato le dimissioni da CT dell’Australia: a succedergli è stato proprio Van Marwijk. Infine l’ultima testa a cadere (sempre in tema Highlander) è stata quella di Vahid Halilhodzic, congedato dal Giappone a due mesi da Russia 2018.
