Riecco Ali Karimi. E il suo video fa paura in Iran

Ali Karimi è ricomparso dopo 2 mesi in un video pubblicato su Instagram e Youtube. Nato nel 1978, l’ex calciatore iraniano non va confuso con il suo omonimo che fa parte del Team Melli che giocherà i Mondiali di Qatar 2022. Per questo motivo lo menzioniamo con l’appellativo sr (senior).

Il video di Ali Karimi sr

Si tratta del trailer di una sua intervista all’attore iraniano-americano Max Amiri. Ali Karimi sr rinnova il proprio sostegno alle proteste in Iran. E in un secondo video invita i giocatori dell’Iran ai Mondiali a «stare dalla parte giusta». Nel trailer si dice che sia riuscito ad uscire da Dubai. Curiosamente dopo un paio di giorni ha pubblicato una foto dell’emiro di Dubai Mohammed bin Rashid Al Maktoum, auspicando che anche l’Iran abbia un leader simile. Parole che hanno lasciato perplessi alcuni suoi sostenitori.

Maradona d’Asia

Ali Karimi sr è stato uno dei più grandi talenti del calcio iraniano all’inizio degli anni Duemila. Dotato di un controllo palla eccezionale, trascorreva gran parte del gioco facendo dribbling intorno agli avversari, che lo soprannominarono il “Mago di Tehran”. A vent’anni, nel 1998 si è trasferito al Persepolis FC, il club più popolare nella massima divisione dell’Iran. Con i Rossi della capitale iraniana ha giocato tre stagioni vincendo due campionati consecutivi a arrivando per due volte al 3° posto del Campionato asiatico per club (ora AFC Champions League). Con la maglia della Nazionale prese parte alla Coppa d’Asia 2000. Nella stessa estate ha la possibilità di venire in Europa, neanche a farlo apposta in Italia. Infatti fa un provino al Perugia di Luciano Gaucci, e qui emerge già il suo carattere, quando rifiuta l’offerta del patron umbro: perché firmare per 300 milioni all’anno quando i calciatori della Serie A ne guadagnavano molto di più?

L’anno successivo c’è un altro provino nel club di un presidente altrettanto vulcanico, l’Atletico Madrid di Jesus Gil y Gil, dove anche in questo caso non si mette d’accordo sull’ingaggio. Così vola negli Emirati Arabi Uniti e firma per l’Al Ahli di Dubai, dove in quattro stagioni ubriacherà i difensori avversari con i suoi dribbling, guadagnando il soprannome di “Maradona d’Asia” e milioni di dollari. Fallita la qualificazione dell’Iran ai Mondiali 2002, sarà proprio Karimi a trascinare con 5 goal (di cui 3 ai quarti contro la Corea del Sud) la Nazionale al 3° posto nella Coppa d’Asia 2004. Conosciuto ora anche dai tifosi degli altri Paesi asiatici, verrà eletto Miglio giocatore asiatico dell’anno 2004.

Dal Bayern al Tractor

Il salto di qualità avvenne solo nel 2005, quando si trasferisce in Germania nel Bayern Monaco allenato da Felix Magath: saranno due le stagioni in Bundesliga, vincendo uno scudetto e giocando in UEFA Champions League. Si infortuna sul finire della stagione e, anche per questo, non riesce a rendere al meglio durante i Mondiali di Germania 2006, dove l’Iran viene eliminato ottenendo solo un punto. Insoddisfatto del suo status di riserva di Michael Ballack, lascia i bavaresi per il Medio Oriente disputando un campionato nel Qatar SC. Al termine dell’esperienza qatariota, gioca la Coppa d’Asia 2007 senza riuscire ad evitare l’eliminazione del Team Melli ai quarti con la Corea del Sud.

Nel 2008 decide di rientrare in patria proprio al Persepolis FC, ma dopo una sola stagione passa allo Steel Azin: si trattava di una riproduzione in salsa iraniana del Real Madrid dei “galacticos” sotto la presidenza del businessman Hossein Hedayati Doolabi, legato ai Guardiani della Rivoluzione Islamica. Come avvenuto nella Liga spagnola, anche in Iran l’esperimento fallì, e Karimi lascia la squadra nel gennaio 2011 per giocare 6 mesi in Germania nello Schalke 04. Complice l’esonero di Felix Magath, maturerà soltanto una presenza in Bundesliga ed una in Champions (nel famoso 2-5 inflitto all’Inter a San Siro).

Tornato in Iran, Ali Karimi sr ha disputato nuovamente la maglia del Persepolis per due stagioni fallimentari. Ha chiuso la carriera da giocatore nel Tractor di Tabriz vincendo la Coppa Hazfi nell’estate 2014.

La protesta dell’Onda verde

Ali Karimi sr è stato uno dei giocatori iraniani ad indossare un braccialetto verde durante un match della Nazionale. Si trattava della gara che l’Iran pareggiò 1-1 contro la Corea del Sud, sancendo la mancata qualificazione ai Mondiali 2010. Il braccialetto verde rappresentava il movimento dell’Onda verde, cioè i sostenitori di Mir Hossein Mousavi, il candidato che aveva denunciato brogli nelle elezioni presidenziali del 2009. Curiosamente il Mago di Tehran si era schierato contro l’allora presidente Mahmoud Ahmadinejad, che era intervenuto in suo favore presso la Federcalcio iraniana dopo essere stato escluso nel 2008 per motivi disciplinari. Nonostante la coraggiosa presa di posizione, ha fatto parte del Team Melli fino al suo ritiro.

Ali Daei e Ali Karimi
Ali Daei e Ali Karimi si sono salutati prima dell’incontro Sepid Rood – Saipa

Un ego molto forte

Capelli lunghi, abiti griffati, proprietà a Dubai e a Lavasan, uno dei complessi più lussuosi in Iran. Ali Karimi sr è senza dubbio uno degli iraniani più famosi. Ma oltre al benessere economico c’è anche la generosità, con le sue numerose iniziative di beneficenza. Ma l’aspetto più sorprendente è il suo carattere. Prima ancora di affermarsi, aveva già tenuto testa a Luciano Gaucci e Jesus Gil y Gil. Dopo si è scontrato proprio con quella che è un’istituzione in Iran, Ali Daei. La prima volta quando erano compagni di Nazionale nel Mondiale 2006, tanto che Daei rimase in panchina nella gara contro il Portogallo. E quando Daei divenne CT del Team Melli il Maradona d’Asia non ne faceva parte, guarda caso. Soltanto nel 2018 i due si sono riappacificati, entrambi in veste di allenatori, per posare in foto prima di un match.

Nel 2018 ha attaccato anche il CT Carlos Queiroz durante un programma in TV, denunciando l’onerosità del contratto del portoghese e dei suoi collaboratori.

Che Ali Karimi abbia un ego molto forte lo dimostra anche la sua candidatura alla Presidenza della Federcalcio iraniana all’inizio del 2021. In quell’occasione non è riuscito a vincere, denunciando brogli a favore del candidato eletto al primo turno. Forse non aveva torto, perché nemmeno un anno dopo, il presidente venne rimosso perché indagato per corruzione. Ma la mancata elezione, lo ha portato sempre più ad assumere posizioni intransigenti. Fino ad arrivare allo scambio di insulti con un religioso che aveva per primo attaccato “la casta dei calciatori e delle loro mogli”. Era l’Agosto 2022, e se la cavò con un post su Instagram dove spiegava che non intendeva offendere l’Islam.

Dalla morte di Jina “Mahsa” Amini, Ali Karimi ha attaccato il governo iraniano con storie giornaliere su Instagram e Twitter. Così è entrato in clandestinità e la sua casa è stata messa sotto sequestro. Nessuno sa dove si trovi esattamente.

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Pubblicato da Saman Javadi

Blogger italo-iraniano, tifoso di Juventus ed Esteghlal Tehran. Ama l'Iran e l'Italia dalla Storia alla cucina, e ne parla entrambe le lingue